Un evento che celebra l’unione tra le diversità culturali e sociali tra le persone di differente nazionalità in un contesto mondiale difficile e disgregato. Sono questi i temi affrontati nella XIV edizione del Festival dedicato alla fotografia europea che si terrà dal 12 aprile al 9 giugno 2019 a Reggio Emilia, sotto la direzione di Walter Guadagnini. Quest’ultimo descrive lo scopo dell’evento che è quello di scovare i legami più solidi esistenti tra le persone e contemporaneamente tra la fotografia e il mondo. La particolarità riguarderà l’alternarsi tra i maestri del passato come Horst P. a quelli del presente quali Larry Fink, insieme ai rappresentanti italiani Vincenzo Castella e Francesco Jodice.
Nello specifico, il Paese ospite di quest’anno sarà rappresentato dal Giappone. Il festival infatti, ha ottenuto il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma e collaborerà con la Fondazione Italia Giappone. Il Giappone verrà rappresentato in due vesti: la prima costituita dai giovani fotografi giapponesi come Kenta Cobayashi, Motoyuki Daifu e la seconda da artisti europei e asiatici come Justine Emard, Vittorio Mortarotti e Pixy Liao.
Tuttavia, tanti altri calcheranno il palco, mettendo in risalto il loro talento e la loro inventiva. Samuel Gratacap, esponente della fotografia documentaria contemporanea europea, presenterà ai Chiostri di San Pietro il progetto personale sulle migrazioni Fifty-Fifty fondato nel 2014 in Libia, precisamente sul confine tunisino, dove ha incontrato gruppi di persone la cui vita era sul filo tra la vita e la morte. L’ideazione e l’organizzazione del festival sono promosse dalla Fondazione Palazzo Magnani, dal Comune di Reggio,dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero per i Beni culturali. Inoltre, l’evento appartiene al Sistema Festival Fotografia che è caratterizzato anche dagli appuntamenti presenti a Lucca, Cortona, Lodi e Savignano sul Rubicone.
Una manifestazione che collega ambiti molto diversi tra di loro e affronta temi attuali spesso sottovalutati e caduti nell’oblio.