Prima di iniziare a scattare fotografie, sarebbe opportuno conoscere alcune regole basilari che possono permetterci di ottenere sin da subito foto di buona qualità.
Tra i vari parametri da considerare per chi vuole iniziare a fotografare c’è il tempo di esposizione (tempo di scatto o semplicemente “esposizione”), che insieme all’apertura del diaframma e al valore degli ISO fanno si che lo scatto sia corretto.
Partiamo dal Tempo di scatto ossia il periodo di tempo in cui l’otturatore della fotocamera rimane aperto, così da esporre il sensore alla luce esterna (se vogliamo dirlo ancora più semplicemente è il tempo che impiega la fotocamera per scattare una foto). A determinare questa operazione è l’otturatore della fotocamera, una tendina posta davanti al sensore che rimane chiusa fin quando la fotocamera non scatta.
In sostanza quando si clicca sul pulsante di scatto, l’otturatore si solleva e la luce arriva al sensore. Raggiunto poi il tempo di esposizione, la tendina si riabbassa ed il passaggio della luce si interrompe.
Questo parametro della fotocamera ha molteplici e diversi effetti sull’immagine finale poichè se ad esempio impostate un tempo di esposizione molto lungo riprendendo un soggetto in movimento, la fotocamera scatterà una foto “mossa”, sfocata. Solitamente, si usano i tempi lunghi per fotografare corpi astrali, corsi d’acqua o cascate creando effetti particolari, come quello “dell’acqua di seta”.
Utilizzando un tempo di esposizione breve si potrà invece fotografare il rapido movimento di un animale, di un atleta o magari immortalare una goccia d’acqua scagliata in aria. In pratica il principio generale è tempi lunghi per un effetto sfocato e per soggetti poco luminosi, tempi brevi per i soggetti in movimento.
Per misurare il tempo di esposizione si una la “frazione di secondo”: il tempo di scatto impostato su 1/100, vuol dire che l’otturatore rimarrà aperto per un centesimo di secondo.
Esistono in commercio alcune fotocamere che si spingono fino a velocità di scatto di 1/8000 e anche di più. I tempi lunghi invece per alcune fotocamere amatoriali non superano i 30 secondi, mentre con particolari dispositivi (come i trigger esterni) si possono raggiungere valori molto superiori ottenendo effetti molto interessanti.
Il tempo di esposizione influenza anche la luminosità di un’immagine, poichè tenendo l’otturatore sollevato per un tempo molto lungo, il sensore raccoglierà una quantità di luce molto grande e rischierà di registrare un’immagine troppo luminosa (sovraesposta); diversamente se il tempo di scatto sarà troppo rapido si rischierà di ottenere un’immagine troppo scura (sottoesposta).
Chiudiamo cercandodi capire come impostare il tempo di scatto dalla fotocamera; se siete inesperti, il basta impostare la modalità automatica e sarà gestito tutto dalla macchina. Se invece si vuole avere il controllo del tempo di scatto per ottenere effetti particolari, si può scegliere di selezionare la modalità “priorità di tempo”: e in questo modo sarete voi a scegliere il tempo di esposizione mentre la fotocamera selezionerà il diaframma (e volendo anche gli ISO).
Esiste anche la possibilità di scattare in “priorità di diaframma” (quella più utilizzata dai fotografi), in cui sarete voi a scegliere il diaframma e la fotocamera sceglierà il tempo di scatto più adatto alla situazione.