Gabriele Micalizzi è un reporter di guerra, uno di quei fotografi che rischia la vita ogni giorno per documentare con una macchina fotografica tutto ciò che accade dove scoppiano bombe e si spara senza guardare in faccia a nessuno.
Per chi non lo conoscesse Micalizzi è nato a Milano, è uno dei co-fondatori di Cesura, i suoi lavori sono stati pubblicati su importanti riviste nazionali e internazionali, come il New York Times, New Yorker, Newsweek, Wall Street Journal, oltre che per L’Espresso, Repubblica, Internazionale e il Corriere Della Sera ed è balzato alle cronache degli appassionati di fotografia quando tre anni fa si aggiudicò la prima edizione del programma Master Of Photography, andata in onda in Italia sulla piattaforma Sky.
Nei giorni scorsi il fotografo si trovata nel Nord della Siria a documentare l’offensiva Curdo-Americana contro l’Isis, ma nel corso di uno scontro a fuoco è stato raggiungo da un razzo che ha ucciso alcuni soldati e ferito gravemente il reporter.
Trasportato subito presso il centro medico più vicino e successivamente rientrato in Italia, Micalizzi ha riportato, nonostante indossasse casco e giubbotto antiproiettile, diverse ferite al volto, alle braccia e alle mani che, fortunatamente, non lo hanno messo in pericolo di vita anche se con tutta probabilità sarà costretto a perdere la vista ad un occhio.
E’ stato lo stesso ex vincitore del talent fotografico a dare i primi aggiornamenti sul suo stato di salute (addirittura a mostrare la fotocamera che gli ha salvato la vita, una Leica Q), a rassicurare parenti e famigliari e confermare che appena il suo fisico lo permetterà, di voler tornare sui fronti di guerra per continuare il suo lavoro.