Compie 83 anni il fotofinish. La macchina fotografica che serve per riconoscere il vincitore in una competizione sportiva ha fatto infatti il suo debutto il 16 gennaio del 1936 in Florida, negli Stati Uniti d’America, in una corsa a Hialeh. Naturalmente il sistema che si è andato affinando con il tempo, diventando sempre più preciso e in grado di calcolare la più minima distanza tanto da evitare ormai del tutto il pari merito, prima di essere applicato al mondo dello sport viene usato in guerra.
Infatti bisogna risalire agli anni Dieci del secolo scorso per trovare la prima sperimentazione del fotofinish e l’idea si deve a un ingegnere della Voigtlander, Reinhold Heidecke, che costruì una fotocamera che potesse essere utilizzata dai soldati nelle trincee. La caratteristica di questa fotocamera, altamente sensibile, era quella di poter essere utilizzata dai militari senza sporgersi fuori dal luogo dove ci si riparava dagli attacchi nemici. E così la scelta di un apparecchio biottico in quel caso consentiva di inquadrare dal basso con le mani alzate senza alcun problema il nemico. Heidecke brevetta questa fotocamera senza il soffietto perché quello della sua Kodak 3A era stato roso dai topi, animali molto frequenti nelle trincee. E così l’ingegnare decide di usare una slitta metallica per la messa a fuoco.
Nel 1916 Heidecke ha pronto il progetto di massima e lo propone alla Voigtlander, ma Peter, il titolare, non comprende la portata commerciale del progetto e rinuncia alla produzione. Heidecke trova così un socio in Paul Franke, un commerciante di apparecchi fotografici. Nel dicembre 1919 fondano la Franke & Heidecke che inizia a produrre apparecchi stereoscopici. Si dà il via alla fotocamera che poi diverrà quella del fotofinish.